lunedì 28 aprile 2014

Tatuaggi off limits senza sicurezza per gli utenti



Ma difatto si tratta di una legge ed un regolamento inutili

di Marilisa Bombi 


Ebbene sì, anche il Friuli Venezia Giulia non vuole essere da meno e, quindi, mentre a Roma si inneggia alla semplificazione ed alla liberalizzazione delle attività economiche, a Trieste si medita come complicare la vita agli imprenditori seguendo le orme di coloro i quali hanno già tracciato la strada. Insomma copiare non fa mai male anche se, forse, consiglieri e burocrati dovrebbero dedicare un paio d’ore alla lettura e scoprire che, Buono Leoni docet, più leggi ci sono meno un uomo è libero. Ma che importa, se i consiglieri regionali si fanno vanto del numero di disegni di legge proposti e sono convinti di dimostrare in tal modo la loro bravura ed efficienza? Sta di fatto che sul BUR n. 17 del 23 aprile è stato pubblicato il regolamento regionale per l’attuazione della legge 7/2012 che disciplina le attività di tatuaggio, di piercing e delle pratiche correlate. A prescindere dal consenso formale dei genitori per i minori (che avrebbe dovuto richiedersi a prescindere dalla legge o dal regolamento) sono stati stabiliti i requisiti strutturali che i locali devono possedere e che andranno a sommarsi a quelli previsti dai comuni. Obbligo, inoltre, di servizi igienici per maschi e femmine ecc. Nulla di più, comunque, di quanto già prevede il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81, anche in relazione al fatto che il Ministero della salute, una vita fa, aveva già diramato le linee guida per questo specifico settore di attività ed un accordo raggiunto in sede di Conferenza unificata prevede che la contestazione di una violazione di legge deve essere preceduta da una diffida nei confronti dell’operatore per dar tempo allo stesso di adeguarsi alle prescrizioni imposte.

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