lunedì 15 settembre 2014

Costi e benefici dell'operazione tendopoli Francesco

Superficialissime osservazioni attorno alla tendopoli eretta dalla Protezione Civile: però riflettiamoci su.


di Martina Luciani

Mentre il Comune annuncia il ricorso alla Corte dei Conti e si mette contro Provincia, Regione, Protezione Civile, Comuni limitrofi "complici" e chi più ne ha più ne metta, mentre la tendopoli dedicata a Francesco smuove i peggiori rancori e le più ataviche paure, mentre il terrore per l'alterità serpeggia ( un tempo i meridionali d'Italia, poi gli slavi, poi gli ufo, poi i vucumprà, adesso i migranti afgani del fiume) spuntano osservazioni sparse, forse di poco conto, forse no, che riordiniamo come possibile.
Innanzitutto quando si parla di sforzo economico, val la pena soppesare quanto, nella media dei tre mesi di permanenza nel fango "in the jungle" (come dicono i richiedenti asilo del promontorio della vergogna") hanno contribuito per un importo di circa tre euro a testa giornaliero per affettuare gli acquisti destinati a sfamare l'accampamento. Moltiplichiamo questa cifra per 80, 90 persone, e poi per 90 giorni, e vediamo quanto solo di "food" hanno speso nei supermecati vicini al campo base. Al gruppo del Promontorio vanno aggiunte le 50 persone circa che dormono sotto il tetto della Caritas ma devono provvedere da soli a sfamarsi. Fate voi il conto complessivo.  Le ridicole tendine canadesi (rinforzate con teli di plastica perché adatte ad ombreggiare ma non a proteggere dalla pioggia) sono state acquistate in città. Monoposto, venivano utilizzate come scatole di sardine da più persone.
Tutti i richiedenti asilo non si aspettano di essere ora mantenuti: si sono già consultati per avere un'idea di come raggiungere i loro soliti fornitori dalla tendopoli Francesco, il problema sarà solo quello di attrezzare per il breve periodo della loro permanenza una cucina da campo. Infine, continuiamo i conti, ma in tasca ad altri: quanto è costato l'evento papa Francesco? Perché nessuno calcola il fiume di denaro che è stato impiegato per assiepare la moltitudine di fedeli e curiosi ( non so in quale proporzione) a Redipuglia?
Quando si dice che la Protezione Civile la paghiamo noi con le tasse, è la stessa protezione Civile impiegata per l'assistenza alla manifestazione di Redipuglia ed è la stessa cosa dire che il costo per il funzionamento dell'ascensore lo pagherà la Regione, sempre con le nostre tasse.
E a proposito di razzismo, ricordiamoci bene la Storia, con i suoi corsi e ricorsi, con la nostra gente che poche decine di anni fa partiva alla ventura per sfuggire alla fame e alla guerra, e che pativa emarginazione, solitudine, umiliazioni. Osservazione banale? No, dalla crisi economica, dall'ingiustizia e dal conflitto sociale si fugge, allora come oggi, sta nel DNA dell'essere umano.
Attenzione che presto non ci tocchi nuovamente...che in realtà l'esodo è già cominciato, non solo con la fuga di cervelli verso università e centri di ricerca stranieri ma semplicemente con i nostri giovani che fanno i camerieri all'estero e vivono in appartamenti topaie  perché qua non c'è lavoro e spazio per immaginarsi un futuro decente e non c'è alcuna prospettiva alle speranze e ai sogni.






3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il comportamento altruistico eccederebbe di molto il comportamento egoistico e, se non fosse per il tipo di società che abbiamo inventato, il comportamento cooperativo sarebbe da tutti preferito a quello competitivo. Le ragioni di questa preferenza sarebbero le stesse per cui l´uomo, a differenza persino di quegli animali che pure dispongono di un grosso cervello come i delfini e gli scimpanzé, sono capaci di rinunciare a un vantaggio immediato per un bene a più lungo termine. Sono capaci di sacrificarsi sul momento, rinunciando alla soddisfazione immediata dettata dalla cecità egoistica. Ma, evidentemente non è da tutti. Galimberti docet.
Marilisa Bombi

Anonimo ha detto...

I migranti, in genere, sono certamente una ricchezza ma sono anche un costo per la nostra società. Si può dire che i migranti contribuiscano realmente a mantenere servizi di cui usufruiscono gratuitamente e spesse volte in modo prioritario rispetto agli italiani? Quanti immigrati conoscete che dichiarano un reddito superiore alla soglia necessaria per essere tassati?
Tutto il resto, evidentemente, è filosofia spicciola.

Gabriella De Simon ha detto...

in più sedi avevo proposto di occupare i richiedenti ed ottenenti asilo, per almeno alcuni mesi, in modo gratuito e condiviso, come servizio pubblico (in parchi e giardini,piccole manutenzioni, ecc.)messi a squadra di capi-operai in pubblico servizio.L'abbiamo fatto, alcune volte come onlus, con alcuni soggetti senegalesi (in cambio: pasto e regalo paquale, era il periodo)che ci hanno chiesto, con le lacrime agli occhi, di poter essere richiamati perchè, senza far niente, rischiavano d'impazzire sotto l'onda dei ricordi delle sofferenze patite e dell'isolamento sociale. Passo quasi quotidianamente davanti al Parco della Rimembranza, divenuto ormai terra d'immigrazione, dove sostano decine di persone immigrate, a decidere cosa fare nella giornata. Si può continuare così? Per la nostra e la loro dignità, non sarebbe meglio superare norme assurde in tempo d'emergenza, trovando modalità operose, condivise? Gabriella De Simon