venerdì 19 dicembre 2014

Profughi, ordinanza del sindaco: tu mi cacci, dimmi dove devo andare.


di Martina Luciani


In queste ore, molti  stanno ragionando sulla conformità  rispetto i principi di diritto interno e internazionale dell'ordinanza con cui il sindaco di Gorizia ha per un verso riconosciuto,  in conseguenza della segnalazione dell'Azienda sanitaria,  l'indecenza/ pericolo in cui sono abbandonati i profughi giunti nella nostra città, sede di Commissione territoriale per le richieste d’asilo,  e per un verso ha fatto propria la proposta di  "attivare gli idonei strumenti amministrativi per collocare tali soggetti in ambiti residenziali adeguati”.
Dal canto loro, i richiedenti asilo stanno ponendosi questo problema: quando tu, agente di polizia, mi fai sgomberare io dove vado? Mi sposto cento metri più in là in attesa che mi ribecchi, o mi rendo invisibile? Domanda che è inutile rivolgere al sindaco, ma che sicuramente possono porre al Prefetto. E sicuramente qualcuno, in loro nome, a cominciare da questo blog, farà presente all'istituzione che ha la competenza dell'accoglienza e tutela dei richiedenti asilo queste domande: dove posso stare? Cosa intendi fare di me?



1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi sembra che l ordinanza colpisca chirurgicamente anche l operato dei volontari e delle loro sedi.

Però cosi' non va bene...non sarà mica che pure il sindaco si sta scocciando dell inadempienza della Prefettura.

Una soluzione dovrebbe essere una delle tante caserme dismesse (alcune da poco tempo), competenza che dovrebbe essere più della Prefettura che del comune...non so.

Ma quanto ci vuole per aprire una caserma? Bisogna fare domanda alla Nato? La Regione? Dorme? Quando però cè da aumentare i vitalizi sono tutti svegli e la delibera si fa subito, in silenzio e senza passare per Roma!