martedì 17 febbraio 2015

Emergenza profughi a Gorizia. Volontariato ottiene dal Prefetto solo una cortese dichiarazione di impotenza a risolvere l'impasse.

 Risultanze amare dell'incontro con il prefetto richiesto dai volontari. Il comunicato stampa dell'unico consigliere comunale presente, Manuela Botteghi, intitolato Magiche ordinanze: serve informazione, trasparenza, coordinamento.
La Prefettura di Gorizia si dichiara impotente, lavora su numeri e fatti inesistenti, ignora per mesi le comunicazioni dei sindaci, le soluzioni che parevano a portata di mano sono inaccessibili o troppo costose, in fondo c'è sempre l'ex CIE da riaprire. Un libero ( ma non romanzato) resoconto dell'incontro con il prefetto dottor Zappalorto e il viceprefetto aggiunto dottor Spoldi.


di Martina Luciani


( P sta per Prefetto, V sta per volontari)

P : Se i volontari dovessero cessare la loro opera, se le capacità di accoglienza di bassa soglia della Caritas diocesana dovessero risultare insufficienti, se non ci fossero ( e non ci sono) nell'immediato altre soluzioni, si riapre l'ex CIE.
V: Un carcere?
P: Si, ma è meglio che tornare sul fiume!  Nonostante la guerra con il sindaco di Gradisca e con tutti quelli che dicono che i profughi non possono stare là: 300 ce ne possono stare!
V: E l'ordinanza anti bivacco?
P. Non è un problema della Prefettura. La responsabilità del coordinamento e dell'assistenza è dello Stato, l'accoglienza deve essere gestita dalle Regioni e dagli Enti locali, quindi  il Comune ha delle responsabilità in ordine ai servizi alle persone, così come l'Ambito deve intervenire sulle necessità sanitarie.
V: Noi abbiamo un'infinità di problemi ad affrontare situazioni quotidiane per la gestione in barricata dei profughi appena arrivati: serve un coordinamento, serve un ragionamento che coinvolga anche noi...la legge parla chiaro su cosa spetta ad un richiedente asilo, poi le cose si sviluppano a modo loro. E noi spesso dobbiamo improvvisare o sostituirci a funzioni specifiche.
P: Non c'è solo la legge, ci sono le circolari ministeriali e poi ognuno dei soggetti istituzionali coinvolti applica le sue regole.
V: Non si muove niente sul fronte dell'accoglienza diffusa, cosa fa la Prefettura?
P: Eh, tante cose: ha messo sei persone nella casa della Comunità Arcobaleno a Farra.
V: Prefetto, non ci risulta!
P: Ma come? Non si è fatta la convenzione? ( il viceprefetto Spoldi interpellato geme e mugugna: non riesco a capire).
V: Le nuove convenzioni a che punto sono?
G: Grado non si può fare, pretese inaccettabili dell'albergatore, sui numeri delle persone e sui periodi, che non devono coincidere con la stagione turistica.  Cara: di questo non si può discutere. Nazareno: quasi pronta ( V: da due mesi...). Dolegna: la struttura c'è, ma i proprietari non possono gestire i servizi, la Caritas dice che oltre Cormons non può arrivare con proprio personale ( V: novità assoluta!), il sindaco non vuole assolutamente. Gabria: eh, ci siamo quasi. Prossima settima si parte.Cormons: c'è la disponibilità per 15 posti, ma poi non si sa chi gestisce....
V: Ma Prefetto, e gli altri sindaci della provincia?
P: Io non posso mica obbligarli!
V: Era novembre che le hanno scritto i sindaci di Romans d'Isonzo e Turriaco, offrendo disponibilità...
P: Ma la proposta di Romans è una polveriera con gli alberi che crescono sul tetto, impossibile ( V: forse bastava discuterne tre mesi fa, magari saltavano fuori altre opzioni sulla base della medesima disponibilità)
V: Insomma, siamo immobili!
P: Il problema è che qui non ci sono Onlus e associazioni che abbiano le caratteristiche richieste dal Ministero dell'interno per concludere le convenzioni. Datevi una mossa.
V: ( silenzio, i volontari se ne vanno).

Manuela Botteghi, consigliere comunale del M5S, che ha partecipato all'incontro, oggi scrive una nota. Intitolata Magiche ordinanze.

Chissà se qualcuno si sarà chiesto dove sono  finiti i richiedenti asilo che affollavano i Giardini della Rimembranza fino a poco tempo fa ? Smaterializzati grazie alla magica ordinanza del nostro Sindaco? Macché! Semplicemente, (si fa per dire), accolti dal folto gruppo di volontari una cui rappresentanza si è recata ieri dal Prefetto per chiedere quali siano i progetti in campo e le strategie pensate per risolvere in modo strutturale il problema dei migranti. La risposta  ricevuta è stata  una desolante e rassegnata conferma quel che già si sapeva: interventi  spot, improvvisazione , separatezza tra  gli organi e gli Uffici dello Stato in tutte le sue declinazioni locali e centrali. Chiediamo alle “Autorità” se non sia il caso di sotterrare asce di guerra, pregiudizi, disorganizzazione, lentezze  e pigrizie varie per praticare invece i diritti dei cittadini, dei migranti e anche dei volontari che sono sottoposti ad un ricatto morale,(se lasciate si riapriranno le porte del C.I.E.), vittime del loro stesso altruismo e forse di giochi più grandi di loro. Visto  che  a breve saranno emessi nuovi  bandi per la gestione di vari servizi in materia, noi chiediamo più informazione, più trasparenza e pluralismo e, visto il caos che regna sovrano, che ci sia un coordinamento pratico di tutte le attività senza il quale si sprecano tempo e  risorse e si manca di efficacia. Al nostro Sindaco ricordiamo l’ approvazione da parte del Consiglio Comunale di un ordine del giorno che , con la decisiva mediazione proprio del M5S, impegnò il Comune a coordinare le azioni in essere sul territorio comunale. Per non ritrovarsi con altre emergenze irrisolvibili  a colpi di ordinanze, sarebbe il caso che il Sindaco incontrasse i volontari e desse loro il sostegno necessario  a non interrompere le loro attività.





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