martedì 14 aprile 2015

Richiedenti asilo. CARA di Gradisca d'Isonzo. Pocket money? No, noccioline.

Al CARA di Gradisca d'Isonzo, fucina di misteriose inadempienze, prima fra tutte gli stipendi non pagati da mesi ai dipendenti(questione nuovamente ripresa in televisione, stavolta da Rai News), ci sono anche altre piacevolezze.
Come il divieto per i richiedenti asilo di portare al Centro cibi e bevande acquistate fuori. Come l'erogazione del pocket money. Che non c'è.
A quanto pare sostituito adesso da  lattine di Pepsi e noccioline.
Così se prima gli si rovinavano i polmoni, a spese dell'accoglienza, adesso tocca al fegato.

di Martina Luciani


Nell'importo che la Prefettura eroga per ogni richiedente asilo all'ente gestore sono ricompresi i 2,5 euro, il cosiddetto pocket money. A Gorizia, nel centro convenzionato di via Brigata Pavia, l'ente gestore, cioè il Mosaico, consegna regolarmente le somme previste: denaro che i profughi spendono   in città per piccoli acquisti personali.
Al Cara di Gradisca, il pocket monet dovrebbe consistere in una chiavetta ricaricata di cinque euro ogni due giorni per l'acquisto all'interno del centro di cibi, bevande, francobolli, schede telefoniche, libri, giornali. Nessuno degli ospiti attualmente in convenzione ricorda questa modalità, ormai diventata una leggenda. Successivamente il pocket money è stato erogato sotto forma di sigarette e schede telefoniche. Poi le consegne periodiche si sono diradate e infine cessate. Da un po' una novità:numerosi ragazzi che risiedono a Gradisca ci raccontano che il pocket money ora consiste in Pepsi e noccioline. Non si è capito se consumabili dentro il Centro, visto il divieto a mangiare dentro le mura. Ricordiamo che Tenda per la Pace, Cittadinanza Attiva e LasciateCIE entrare, ai primi di marzo scorso, hanno presentato istanza di accesso agli atti alla Prefettura di Gorizia per tentare di fare chiarezza su questo aspetto della gestione del CARA: ne abbiamo parlato anche noi qui.

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