venerdì 29 maggio 2015

Immigrazione e accoglienza: i volontari di Gorizia evidenziano nuove criticità. Ma sono quelle di sempre.



I volontari che operano accanto alla Caritas di Gorizia segnalano l’ennesimo allarme accoglienza:in tre soli giorni sono giunte una cinquantina di persone, attualmente abbandonate a se stesse e senza rifugio per la notte,nella quasi totalità ignare della lingua inglese. Difficoltà crescenti ad operare senza risorse e senza supporto dell'istituzione pubblica. 

 

La nota inviata alla stampa dal gruppo di volontari che opera accanto a Caritas di Gorizia. 


Nella serata di ieri sono arrivati a Gorizia altri  24 richiedenti asilo. Forse qualcuno in più.  Per queste persone la Caritas diocesana non ha potuto far altro che fornire ad ognuna due coperte, di cui una termica, e qualcosa da mangiare. Non ci sono possibilità di accogliere, nel rispetto di elementari normi igieniche e di quel minimo di decoro che è dovuto ad ogni essere umano, queste persone in nessun locale coperto. Anche la fornitura di cibo sta diventando sempre più difficile in termini organizzativi e finanziari.

I nuovi arrivati hanno trascorso la notte insieme agli altri richiedenti che non hanno alloggio e assistenza, in balia dell'ordinanza antibivacco con cui si è creduto di poter volatilizzare nel nulla uomini in carne e ossa: 54  persone, in soli tre giorni, per i quali non ci sono servizi igienici e non ci sono altri posti dove stare se non nei parchi cittadini e lungo il fiume.

Una trentina e passa di profughi sono invece accolti nel dormitorio della Caritas, dove possono recarsi soltanto per dormire, privi di convenzione con la Prefettura e quindi di qualsiasi copertura economica per quanto riguarda l'assistenza fornita.
Una situazione, questa, affidata alla Caritas e alle attività del volontariato, che non sono però in grado di sopperire all' assenza di qualsiasi soluzione strutturale né tantomeno di rendere più efficaci, nonostante le sollecitazioni, le scarse e lentissime iniziative pubbliche. Si continua a dissertare sulle inarrestabili dinamiche dei flussi migratori e a discutere astrattamente su responsabilità e strategie: ma tutto ciò non si trasferisce sul piano delle scelte e delle iniziative concrete, né tantomeno è maturata la consapevolezza del ruolo che il volontariato, a Gorizia e in tutta Italia, è pronto a svolgere, se coinvolto e messo in condizioni di operare, per rendere sostenibile le enormi problematiche dell'immigrazione, tanto ai richiedenti asilo quanto alle comunità ospitanti.

Il gruppo di volontari che opera accanto a Caritas  di Gorizia.


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