martedì 5 gennaio 2016

Gorizia. Betlem Onlus con i suoi volontari a supporto del campo San Giuseppe di Medici Senza Frontiere




Il volontariato ha garantito il supporto a Medici Senza Frontiere nella gestione del campo  d’emergenza San Giuseppe per la prima accoglienza dei richiedenti asilo. Riuscita collaborazione con Croce Verde di Gorizia. Una nota del presidente dell'associazione di Gorizia Betlem onlus, Francesco Spazzali.


L’associazione goriziana Betlem onlus ha partecipato quotidianamente alle fasi di prima attivazione del campo San Giuseppe di Medici Senza Frontiere, in piena sintonia con la previsione statutaria relativa alla promozione e gestione di servizi d’accoglienza, assistenza e integrazione sociale per richiedenti asilo bisognosi di protezione umanitaria.
“ Ringrazio i volontari di Betlem che si sono impegnati  a definire e a realizzare, a partire dal 22 dicembre scorso,  un sistema operativo di supporto a MSF – dichiara il presidente di Betlem Francesco Spazzali – e che continueranno  a collaborare e coordinarsi nella gestione delle necessità della prima accoglienza, dalla registrazione dei richiedenti asilo alla fornitura di materiali di prima utilità,  a partire dalle coperte, asciugamani e indumenti messi a disposizione da Caritas.”
“ E’ stato utilissimo – prosegue Spazzali – anche il supporto fornito da Croce Verde, con i suoi volontari e i suoi mezzi, a dimostrazione della diffusa sensibilità attorno al problema dei profughi presenti in città e privi di una convenzione che assicuri loro un trattamento umano e dignitoso. ”
  Il considerevole impegno del volontariato e l’ampiezza della catena di solidarietà,  attraverso l’azione di altre associazioni e gruppi, non possono  tuttavia far dimenticare che i soggetti incaricati di realizzare la protezione umanitaria secondo le norme vigenti sono istituzionali e pubblici: supportare non significa sostituirsi. Ora che 96 persone sono state accolte al campo di Medici Senza Frontiere, senza impegnare un centesimo di risorse pubbliche, attendiamo con urgenza la piena attivazione delle competenze e dei ruoli degli Enti che detengono la responsabilità delle richieste d’asilo. E auspichiamo che il meccanismo dei trasferimenti delle persone accolte  in altri siti regionali e italiani consenta di esplicare pienamente, attraverso il turn over dei richiedenti asilo inseriti,  la funzione emergenziale della struttura del San Giuseppe.”

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