mercoledì 28 settembre 2016

Casa per Anziani del Comune in Campagnuzza: senza gas per cucinare. Il Comune fornisca i pasti attraverso il servizio sociale finchè non sarà ripristinato l'impianto.

Lascia allibiti molti goriziani l'incapacità del Comune di tamponare la situazione della casa per anziani di via Campagnuzza 17, priva di gas per cucinare da 45 giorni: in attesa che si risolva la questione economica e tecnica, è almeno possibile fornire i pasti a domicilio alle persone che vi abitano e che si devono penosamente arrangiare?

di Martina Luciani

La notizia di oggi, anzi, la reazione dell'assessore comunale al welfare che chiede di portare pazienza, esprime una sostanziale indifferenza per i bisogni delle persone, in particolare per quelle più fragili.
Abbiamo ben capito che c'è una serie di problemi da risolvere per ripristinare l'impianto del gas ( è per questo che esiste il Comune e l'assessorato al welfare) ma vedere su Il Piccolo la foto di un anziano signore che ha improvvisato una cucina da campo per potersi sfamare con del cibo caldo fa accapponare la pelle. Soprattutto dopo una manifestazione come Gusti di Frontiera, dove il cibo è stato consumato in maniera ossessiva..
Il Comune di Gorizia effettua, attraverso i servizi sociali, la consegna di pasti a domicilio. Ci vuol tanto a disporre un intervento anche per le persone alloggiate nell'edificio di via Campagnuzza? La descrizione del servizio è:
Preparazione giornaliera, veicolazione e consegna di pasti a domicilio del richiedente, rivolta a
 persone anziane, disabili, minori, nuclei familiari e/o adulti in difficoltà, residenti nei Comuni dell’Ambito Distrettuale 2.1 Alto Isontino, che siano in situazioni di bisogno e/o di non autosufficienza, indipendentemente dalla loro età e dalla loro situazione economica e sociale.

Merli e agnelli nell'aia ideale rivivono grazie a Doliach e Gerini





di Marilisa Bombi

Ignazio Doliach, artista classe 1932 che già all'età di 14 anni ha cominciato a creare le sue prime opere, è uno di quegli artisti che, come Sergio Altieri, appartengono alla categoria di artisti/gentiluomini che ti fermi volentieri ad ascoltare, quando la narrazione di fatti e storie sembrano far prendere vita ai quadri diligentemente sistemati nel suo luminoso studio di Cormons.  Un artista che superati gli 80 anni ha ancora voglia di insegnare pittura e far emergere la creatività individuale anche in chi si appresta, per la prima volta, a prendere in mano colori e pennello, dimostra inevitabilmente il senso di una vita, ovvero quello di dare vita ad un pensiero. Ed hanno vita i merli che Ignazio Doliach ha scelto di esporre nella collettiva che fa rivivere, con il linguaggio metafisico che l’arte figurativa riesce a rendere, l’aia ideale che è presente oramai soltanto nel ricordo o nell’immaginario collettivo delle nuove generazioni.
Ignazio Doliach tiene le sue lezioni di disegno e pittura all’Unitre di Cormons in due distinte sezioni. I corsi inizieranno il prossimo 18 ottobre.

Presentare Maurizio Gerini non sarebbe stato facile (io che esperta d’arte non sono) se non avessi avuto la fortuna di leggere una nota critica che risale a dieci anni fa, scritta in occasione di una mostra che lo vide protagonista assieme a Antonio Cendamo nella Piccola permanente d’Arte moderna e contemporanea che si tenne ad Udine, al “Refettorio Caucigh”. “La pittura no la fa paura” era il titolo della mostra. Ed il titolo richiamava – come ricordava il comunicato stampa della mostra -  la frase che in una notte degli anni ’30 i pittori Veno Pilon e Luigi Spazzapan scrissero, di nascosto, su un muro del centro storico di Gorizia. Cosa volevano intendere i due artisti? Forse con quelle parole volevano lanciare una sfida al regime di allora che, invece, della pittura e dell’arte non omologata aveva tanta paura o forse, semplicemente, era un modo come un altro per esorcizzare “la paura della morte” che Pilon e Spazzapan, come tanti altri artisti, identificavano nella loro arte, nella pittura che, quindi, “fa molta paura” soprattutto a chi la esegue.
Maurizio Gerini, maestro d’arte in decorazione pittorica, allievo di Cesare Mocchiutti, goriziano, è un artista che crede profondamente nella pittura tanto da usarla come strumento unico, essenziale e congeniale di comunicazione contemporanea. Astratizza e semplifica la struttura dei suoi soggetti (figure e paesaggi) per approdare ad una raffigurazione simbolica della realtà, utilizzando un linguaggio dove grafica e pittura convivono magistralmente. E con l’agnello che partecipa alla collettiva ha mantenuto inalterati i tratti della tecnica che caratterizza i suoi lavori.

martedì 27 settembre 2016

REFERENDUM COSTITUZIONALE: 4 DICEMBRE. Le prossime iniziative del Comitato di Gorizia: io voto NO


Due appuntamenti, il 3 e il 17 ottobre,in sala Dora Bassi, per dibattere la necessità di difendere la Costituzione italiana nella sua funzione di tutela e salvaguardia dei principi fondamentali della Repubblica.

Mentre è stata indicata la data del 4 dicembre prossimo per lo svolgimento del referendum popolare confirmativo, il Comitato per la difesa della Costituzione - Gorizia: io voto NO ha organizzato due incontri per approfondire il dibattito sul prossimo referendum cui i cittadini sono chiamati per esprimersi sulla riforma costituzionale.
Il primo incontro è intitolato “ W la Costituzione! In difesa della Democrazia la civile obiezione come ultima forma di Resistenza.”: interverranno la parlamentare Serena Pellegrino ( SEL - SI) e il coordinatore del Comitato di Udine, Gianpaolo Carbonetto.
L’appuntamento è nella sala Dora Bassi,in via Garibaldi 7 il 3 ottobre, alle 18.
Il 17 ottobre il Comitato  ha in programma un appuntamento dedicato a “ La riforma costituzionale tra retorica e raggiro. Le ragioni del NO alla riforma costituzionale di Moni Ovadia.” Lo scrittore e attore è atteso alle 18, sempre in sala Dora Bassi
Il Comitato per il NO di Gorizia è formato da cittadini che aderiscono a titolo personale e da Forum Gorizia, GO Possibile, Rifondazione Comunista e SEL - SI, aperto alle adesioni di coloro che condividono la necessità di difendere la Costituzione italiana da riforme attuate con modalità non consone alla Carta fondativa e dirette a stravolgerne l’architettura funzionale alla tutela dei principi fondamentali della Repubblica democratica italiana.


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giovedì 22 settembre 2016

Cessi davanti a scuola: installazione in linea con la filosofia della manifestazione Gusti di Frontiera.

Oggi gli studenti dello Slataper hanno"variamente" apprezzato  la scelta di installare una postazione wc mobile davanti al Liceo.


di Martina Luciani

Una scelta tecnico-logistica: dovendo decidere su quale angolo dell'incrocio della via Diaz con via Rismondo si è ritenuto opportuno fare così. Anche perchè davanti alla Guardia di Finanza l'installazione non sarebbe durata 5 minuti e perchè la domenica non c'è scuola.
Scelta comunque  sostenuta dall'ego smisurato di Gusti di Frontiera che reputa tutto e tutti funzionali al suo progetto e alle sue ambizioni. Rispetto le quali i wc sono elemento assolutamente indispensabile, anzi conditio sine qua non per consentire la grande trasgressione ed esimere, almeno formalmente, l'organizzazione dalla responsabilità delle lordure che gli ospiti non mancheranno di lasciare quale ricordo della loro attiva partecipazione.
Consolazione per il disagio e per la particolare attenzione dedicata alla scuola: è breve, forse eviterà ( e forse no) l'utilizzo delle aiuole e delle colonne dell'ingresso dello Slataper per personali e non autorizzate installazioni organiche dei gaudenti gustaioli.

martedì 20 settembre 2016

Snodo ferroviario sul confine tra Gorizia e Nova Gorica: dopo l'articolo de Il Fatto Quotidiano, le precisazioni e gli aggiornamenti di Laura Fasiolo



Il Governo italiano considera strategica la funzionalità del collegamento ferroviario sul confine goriziano. La senatrice Fasiolo ( PD) ha intensificato le sollecitazioni nei confronti del Ministro e della Regione FVG.
Si chiede e precisa: "se per la progettualità sono stati investiti oltre 4 milioni di euro, mi chiedo come non sia stata parallelamente governata e sviluppata la fase del consenso e della collaborazione fattiva con la Slovenia.  Nelle sedi nazionali italiane la ricerca di una soluzione si è sviluppata  e sta procedendo".
La nota che ha inviato a Piazza Traunik.


 "Non sono sorpresa delle dichiarazioni rese al FattoQuotidiano dalla direttrice del Gect, a proposito della realizzazione delle infrastrutture necessarie al completamento e alla piena funzionalità del collegamento ferroviario tra Gorizia e Nova Gorica. Non si tratta di una novità, il problema è aperto, ma viene omesso, come è stato ampiamente pubblicizzato, che sulle opere necessarie allo snodo ferroviario da parte italiana si sta lavorando e che il lavoro condotto sinora, nelle sedi istituzionali, ha permesso di riconoscere a questo progetto strategico l'attenzione a livello nazionale che non aveva mai avuto prima.
Il primo risultato tangibile ottenuto a seguito del mio interessamento con il supporto dei colleghi della Commissione Trasporti, in particolare del senatore Margiotta, è stato l'inserimento del potenziamento del nodo  ferroviario di Gorizia, soprattutto il completamento del raccordo tra la rete ferroviaria italiana e quella slovena; questo punto è contenuto nel parere favorevole approvato dalla Commissione trasporti del Senato sullo "Schema di aggiornamento per l'anno 2015 del contratto di programma 2012-2016, parte investimenti tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la società Rete Ferroviaria Italiana Spa".

domenica 18 settembre 2016

A Borgo Colmello si pavoneggia la faraona di Fulvio Dot



Continua la presentazione degli artisti che partecipano alla rassegna "Ritratti e bestialità di corte" aperta fino a Natale a Borgo Colmello di Farra d'Isonzo


di Marilisa Bombi

Impresa non facile trarre il profilo di un artista quando è schivo, com’è Fulvio Dot. Del resto potrebbe ben dire, e su questo concorderei in pieno, che le sue opere parlano più di quanto un intero libro potrebbe fare.
La creatività opera in modi misteriosi è vero. E l'ispirazione e le idee spesso nascono apparentemente dal nulla. Mi sono chiesta se questi principi affermati dalla scienza sono veri anche per questo artista/architetto che, conosciuto da poco, è stato per me che amo Venezia, una vera e propria rivelazione. L’ho conosciuto, infatti, mentre esponeva a Gradisca, nella galleria La Fortezza, i palazzi veneziani, riveduti e corretti come soltanto un creativo avrebbe potuto fare.
Insomma, non artista e basta. Ma un artista “creativo” che da materiali comuni riesce a trarre emozioni.
La peculiarità del suo lavoro, ci ha spiegato, è quello di non accontentarsi di una semplice tela – per realizzare un’opera - ma di incollarne una sull'altra e poi strapparle. Insomma, un semplice modo per complicarsi la vita, sottolinea sorridendo. O, in alternativa alle tele strappate, Fulvio usa dei teli militari con i ganci e le cuciture a sporgere, catrame, sacco carta e altro materiale e poi ci dipinge sopra.
Nel lavoro fatto per la mostra “Ritratti e bestialità di corte” ha usato del cartone da imballo prima "destrutturato" e poi intelaiato. Ed ha scelto la "Faraona reale" – racconta - perchè il disegno delle sue piume gli ricordava il lavoro di Klimt (Un vecchio grande amore) e questo si nota soprattutto nella parte alta del quadro.
Dot, ama molto i contrasti, e questo è evidente dall’animale ritratto: non è bella la faraona in se, eppure la natura gli ha dato in dote un piumaggio degno della "secessione", ci dice lui stesso e come non condividere questa scelta, se il risultato che ne deriva è questa armonica plasticità?

Fulvio Dot è nato a Monfalcone nel 1956.
Diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Gorizia e successivamente laureato in architettura presso l’università di Venezia.
Tra le sue innumerevoli mostre segnaliamo gli allestimenti  in importanti città italiane come Avellino,Barletta,Bolzano,Genova,Parma, Fiesole (Fi) e Milano. E’ stato presente negli “Artexpo” di Bologna,Padova,Reggio Emilia e Pordenone.
Per una azienda di Verona ha creato una linea di design per complementi d’arredo denominata “Easy by Fulvio Dot” e presentata alle fiere specialistiche di Francoforte, Valencia,Parigi e Milano.
Negli ultimi anni ha esposto in personale o in collettiva

2013
“Tutte le stelle sono fiorite” 4 artisti alla galleria “Zerouno” Barletta-collettiva-
“In precario equilibrio” Sala espositiva del caffè-casinò città di Arco. Arco (Tn)-personale-
“Venezia 2.0” sala espositiva “La serenissima” Gradisca d'Isonzo (G0)-personale-
“Asia contemporary art show” con “Art flame Gallery” Hong Kong -Art fair-collettiva-
2014
“Eurantica” con Galerie “Vent des cimes” Bruxelles (Belgio)-collettiva-
“Affordable Art Fair” con  “Art Flame Gallery” Shangai -collettiva-
2015
“Techinique mixte” Gallerie “Vent des Cimes” Grenoble (Francia) -personale-
“Antibes art fair” con Gallerie V.D.C. Antibes (Francia)-art fair-collettiva-
“Reloaded” Galleria “Rettori Tribbio” Trieste-personale-
“Salon de l'Art Contemporain Dijon” con Gallerie “V.D.C.” Dijon (Francia)-collettiva-
“Reloaded” Saletta d'Arte di “Villa Romana” Grado (Go)-personale-
Gallerie “Lacroix” Quebec (Canada) -Collettiva-
“Arte Padova” con Galleria “Viola Arte”-Art Fair-collettiva-
2016
“Arte Genova” Con Galleria “Viola Arte”- Art fair- collettiva
“Art Up “ Lille (Francia) Galleria “Vent des Cimes”- art fair-collettiva
“La storia di domani” Galleria “La Fortezza” Gradisca d'Isonzo (Go)- personale-
“BA.HO. 2016” Salone d'Arte Contemporanea Barcellona (Spagna)


Immigrazione. Rotta Balcanica: martedì 20, a Gorizia, se ne parla prima all'Università con Migramed,e poi al Kulturni Dom, con "L'inverno sta arrivando".



 Doppio appuntamento. Alle 18, al Kulturni Dom,
su iniziativa del Forum Gorizia, l'inaugurazione della mostra fotografica dedicata al viaggio dei profughi sulla rotta balcanica, preceduta, alle 16, all'Università di via Alviano dal convegno internazionale "Storie di Frontiera".



Fa base a Gorizia l'edizione 2016 di Migramed, quattro giorni di studio, visite  e dibattito tra la Caritas italiana e le organizzazioni gemelle europee e del bacino del Mediterraneo: lo scopo è quello di focalizzare l'attenzione sulla rotta balcanica dei movimenti migratori e di sviluppare un percorso informativo e formativo con oltre un centinaio di partecipanti.
 

Alle 16, all'Università di via Alviano, il convegno " Storie di frontiera"  indicherà il contesto delle visite e degli incontri che poi si articoleranno fino al 23 settembre, tra Italia, Austria e Slovenia.
Oltre alla relazione del direttore dell'Isig di Gorizia, Daniele Del Bianco, sono previsti interventi relativi all'impegno del Migramed sulle frontiere anglo francese, greco turca e macedone, italo francese, italo austriaca e slovena e un approfondimento su " L'Europa di fronte alle sfide dell'immigrazione".
 
 La mostra fotografica, che verrà inaugurata martedì alle 18, al Kulturni Dom,  intitolata “L'inverno sta arrivando. Il viaggio dei profughi lungo la rotta balcanica.  Prihaja Zima. Potavanje beguncev vzdolžbalkanske poti” è stata realizzata da Stefano Lusa, giornalista e scrittore.

Le foto rappresentano il viaggio, pieno di ostacoli e muri, che i profughi hanno affrontato, cercando di attraversare le frontiere greco-macedoni, serbe, ungheresi, austriache e slovene per arrivare nel cuore dell'Europa. Gli scatti registrano le innumerevoli difficoltà e la repressione che si è abbattuta contro coloro che hanno cercato un' esistenza migliore attraversando la rotta balcanica nel 2015 e le condizioni di vita all'interno dei centri raccolta migranti. Si tratta di immagini che suscitano emozioni forti e riflessioni attorno ad un problema, quello degli spostamenti di popolazione e le politiche degli stati europei, che è di importanza capitale nella nostra epoca. Accanto all'autore che racconterà del suo viaggio, interverranno Igor Komel, Marco Barone e Tommaso Montanari.
Ad organizzare la mostra sono il Forum di Gorizia, in collaborazione con la Comunità italiana “Santorio Santorio” di Capodistria, Radio Capodistria, Kulturni Dom di Gorizia. La mostra è stata realizzata con il contributo di RTV SLO e UNHCR.