sabato 24 dicembre 2016

Giorgio Valvassori e la positività del gallo



Ancora qualche settimana per visitare, a Borgo Colmello, la mostra "Ritratti e bestialità di corte"

di Marilisa Bombi

Spero che Giorgio non me ne vorrà se, oggi, nel presentare la sua opera – penultima di questa collettiva realizzata a fini benefici – celebro l’amico anziché soltanto l’artista. E lo stesso farò per l’ultimo degli autori nei prossimi giorni, il goriziano ma trapiantato in Friuli, Mariano Zian.
Ciò in quanto mi diventa difficile, oltre che spinoso, anche soltanto pensare di cimentarmi in un giudizio critico, nella più ampia accezione del termine, di artisti che possono vantare recensioni qualificate da parte di chi “valuta” per mestiere.
Peraltro, nel sito personale di ciascuno dei poeti-pittori che hanno ridato vita alla corte virtuale- (per certi versi ancestrale) sono disponibili qualificate analisi da parte degli addetti al mestiere. Quelle di Giorgio Valvassori a questo indirizzo.

Ho tuttavia estrapolato, dalle note critiche, perché assolutamente attinente alla esperienza di “Ritratti e bestialità di corte” un passaggio che mi sembra significativo per rappresentare il presupposto dell’opera di Valvassori: “Fare un'opera è mettere in opera e non semplicemente elaborare una forma, in un costante e non casuale riferimento ai modi e ai tempi dello scorrere del tempo, sia quello della natura che quello della mente”.
Valvassori, quindi, scultore: in questi mesi è possibile ammirare a Nova Gorica l'omino "Funambolo" sul tetto di un edificio prospiciente la piazza pedonale di Nova Gorica dove ha sede lo studio di Architettura Kreadom; l’iniziativa fa parte di una idea dell'associazione  trasfrontaliera GONG che ha come intenti la produzione di mostre, eventi in Italia e Slovenia. Anche se, a quanto pare, Gorizia è ancora scarsamente interessata ad iniziative artistiche di questo tipo. Tant’è.
Ma Valvassori anche pittore e, vorrei sottolineare pittore coerente. Ciò in quanto per questa collettiva tematica che discosta profondamente dal genere a lui congeniale ha dipinto un gallo, pur non tradendo lo stile al quale ci ha da tempo abituati.
Un gallo quindi, è stata la scelta anche di Valvassori, così come han fatto Legovini, Boletic e pure Michele Nardon. Ci siamo chiesti subito, vista l’inaspettata predilizione per il re del pollaio quale potesse essere stato il motivo sotteso alla decisione ed abbiamo piacevolmente scoperto che il gallo è comunemente definito un animale solare e attributo di alcune divinità ( Apollo, Atena, Demetra) sta accanto a Marte e ad Asclepio, vincitore della malattia. Insomma, un animale positivo scelto da persone positive.
In Giappone, il canto del gallo fa uscire la dea del Sole ( che là è femmina) dall'oscurità. In Cina un mito vede nel Sole un gallo ardente. Negli ideogrammi cinesi la parola cung ming, che significa meriti e gloria, è formata da cung - ci, il gallo, e ming ( che canta). Una scelta non casuale ma istintiva che denota quindi l’animo di chi l’ha scelto.

Giorgio Valvassori è nato a Gorizia nel 1947 e qui ha compiuto i suoi studi artistici per frequentare, poi, l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 1980 al 2010 è stato insegnante di discipline pittoriche presso l’Istituto Statale d’Arte di Gorizia. Ha partecipato ad una infinità di mostre fin dagli anni ’70. Per restare in questo secolo, nel 2000 nell’ambito della rassegna “Hic et Nunc” a cura di Angelo Bertani espone a Villa Manin di Passariano nella mostra dal titolo “Welcome to”. Nel 2002 realizza il progetto”Riposare lo sguardo” con  la serie di  mostre in successione cronologica alla galleria Sagittaria di Pordenone, alla galleria Tommaseo di Trieste, alla Mestna Galerija di Lubiana, alle Pilonova galerija di Aidussina e alla Galleria d’Arte Contemporanea “L.Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo. Nel  2006 al Museo Revoltella di Trieste, nell’ambito della rassegna “Revoltella Contemporaneo”, realizza una mostra personale a cura di Walter Guadagnini dal titolo “Mosca Bianca” e nel 2007, è presente con una sala antologica all’interno della II edizione di “Palinsesti”, curata da Alessandro Del Puppo e Gianni Sirch, nel nuovo Museo di San Vito al Tagliamento. Nel  2008 espone in coppia con Alessandra Lazzaris al Poslovni Center Hit di Nova Gorica.  Partecipa alla mostra itinerante "ZOTTI&ALLIEVI" Nell'arte e nella vita presso il Muzej moderne i suvremene umjetnosti a Rieka, alla Obalne  Galerije di Piran e ai Magazzini del Sale di Venezia.  Nel 2009 alla Galleria Maria Cilena di  Milano presenta “Begreifen” mostra personale a cura di Valeria Vaccari. Nel 2010 è invitato da Franca Marri a partecipare al Premio in Sesto all’interno della rassegna “Palinsesti” a San Vito al Tagliamento. Nello stesso anno, insieme a Paolo Patelli,viene invitato a esporre presso la Galleria Plurima di Udine. Nel 2011, presentato da Giorgio Bonomi e Alice Ginaldi, realizza “Inquiete stanze”, una mostra in due tempi per il Museo Civico del Territorio di Palazzo Locatelli a Cormons. Nel 2012 , su invito di Annalia Del Neri ,curatrice della Galleria d’Arte Contemporanea “L.Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo, all’interno del ciclo denominato “Il progetto e l’opera”. presenta una mostra dal titolo “Annunciazione”. Sempre in questo anno, insieme a Mario Palli, viene presentato da Isabella Reale in una mostra presso PArCo, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea "A.Pizzinato" di Pordenone nell’ambito del progetto regionale intermuseale “Contemporanea/mente”. Nel 2013 partecipa a "Corrispondenze d'Arte-2", presso il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Lorenzo Michelli. Il 2014 lo vede impegnato nella realizzazione di due mostre personali svolte in contemporanea: "Raumgestaltung",
presso lo studiofaganel di Gorizia, presentato da Franca Marri e "Antinomika", alla Mestna Galerija di Nova Gorica, a cura di Alessandro Quinzi.

Nessun commento: