mercoledì 12 aprile 2017

Forum Gorizia: da Gorizia al parlamento di Lubiana per parlare di diritti, ambiente e partecipazione


Andrea Picco, con alcuni rappresentanti del Forum Gorizia, ha incontrato al Parlamento di Lubiana il deputato Nikola Janovic Kolenc, esponente di Sdruzena Levica, partito che si riconosce nei temi dell'ecosocialismo.


Avrà risvolti importanti l'incontro  dell'11 aprile, nella capitale slovena, tra il candidato sindaco del Forum per Gorizia, Andrea Picco e il deputato della Sdruzena Levica, Nikola Janovic Kolenc. Presente anche Matej Vatovec, altro  esponente della compagine che rappresenta la sinistra all’opposizione nel contesto politico sloveno.
La discussione ha toccato soprattutto i temi della collaborazione transfrontaliera, dei diritti umani, dell’ambiente e dell’importanza dell’unità della sinistra, sia in Italia che in Slovenia.
“Con questo incontro abbiamo ufficialmente chiesto di iniziare una nuova forma di collaborazione tra Gorizia e Lubiana che non termini con le prossime elezioni amministrative. L’obiettivo è che il Forum diventi un interlocutore privilegiato in questo processo anche dopo i risultati elettorali”- riporta Picco e precisa: “Attualmente i membri della Sdruzena Levica guardano a Gorizia come a un punto di riferimento significativo, dato che anche loro avranno le elezioni l’anno prossimo. Siamo particolarmente soddisfatti e onorati di questa nuova relazione politica”.
Janovic e alcuni esponenti del suo partito nelle prossime settimane giungeranno  nel capoluogo isontino per un appuntamento ad hoc in questa fase elettorale.
“ Si è convenuto, durante l'incontro - conclude Picco - dell'importanza di cominciare a pensare a Gorizia e a Nova Gorica come a un’unica città, con prospettive e peculiarità comuni. Bisogna lavorare alla creazione di un unico punto di vista tra chi vi abita. Abbiamo individuato la Sdruzena Levica come partner per affrontare questa fase di cambiamento e contemporaneamente di sviluppo della due città, per portarle al futuro. Si tratta di un nuovo modo di intendere la politica, che non sia quello di una parte o dell’altra ma quello di una visione comune del territorio. Questo non può nascere senza che esistano relazioni tra le persone. Le due comunità devono concepirsi come parte di uno stesso territorio, non di due realtà al confine di due nazioni. Il Gect sennò non avrà senso di esistere e sarà solo una scatola vuota dove mettere i soldi”.

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