domenica 2 luglio 2017

Industrie insalubri in città, tra rifiuti speciali e biomasse. Il comitato esce dalla campagna elettorale rafforzato e pronto a nuove battaglie


Dalla relazione tecnica della Provincia su impianto rifiuti speciali. 2015

Sempre al lavoro il comitato NObiomasseGO, pronto ad affrontare la questione con la nuova amministrazione. Intanto, mentre i lavori autorizzati fervono, e il comitato chiede a vigili urbani e Regione ulteriori chiarimenti, alcuni cittadini, in via autonoma, hanno presentato un esposto alla Procura e al NOE. 
 


di Martina Luciani
I percorsi seguiti dal comitato #NOBIOMASSEGO sono molteplici e paralleli: la ricostruzione della storia del progetto Three shades of green, la raccolta di documenti e di quegli elementi “storici” che servono a inquadrare il senso e lo scopo degli atti amministrativi, la richiesta di consulenze, la diffusione di informazioni alla cittadinanza e l’attivazione della discussione pubblica. Poi, le azioni formali, come la segnalazione in Procura.
Oltre ad aver demandato alla Magistratura il compito di verificare la sussistenza di violazioni penalmente rilevanti attorno ai quattro impianti ( due impianti per il trattamento di rifiuti metallici e la loro trasformazione e due centrali a biomasse, tutto entro il centro abitato di Gorizia), alla politica sono state formalmente poste domande troppo spesso inevase o aggirate.
La recente campagna elettorale ha evidenziato perfettamente quanta distanza intercorre tra politica e progetto Three Shades of Green; oppure, a voler essere pessimisti, quanta empatia ci sia stata e quanto scottante sia rimasto anche solo il parlarne ( a parlar male si fa peccato, ma talvolta si azzecca). Questo risultato ( emblema del vuoto di partecipazione nella gestione della cosa pubblica) ha però prodotto una conseguenza: i goriziani hanno effettivamente scoperto il problema, non come dibattito accademico che si svolge in luoghi distanti e inaccessibili, ma come insidia alla porta di casa. Sono sempre più numerose le persone che si rivolgono al comitato, che partecipano agli incontri e che forniscono il proprio contributo di competenze tecniche, di esperienze e di disponibilità.

Soprattutto si sta radicando tra la gente una fondamentale aspettativa: l'amministrazione comunale di Gorizia ha svolto e intende svolgere il suo ruolo di ente che rappresenta tutti i cittadini, che realizza la piena tutela della salute della popolazione, che assicura la qualità dell'ambiente urbano e che sviluppa una pianificazione urbanistica rispettosa dei diritti dei cittadini?
Se si, anche la neoeletta amministrazione comunale batta un colpo, forte e chiaro, e senza tatticismi tecnico giuridici.
Se no, se gli scopi degli eletti sono altri, ce lo dica, ancor più forte e chiaro.  
Torneremo in Procura e riferiremo  questa presa di posizione, visto che nel corso dell'incontro con i rappresentanti del comitato, il Procuratore della Repubblica, oltre a rassicurarci sul proseguire delle indagini, ha espresso un concetto che riassume quasi tutti i mali di questo Paese. Cioè: la Magistratura non può risolvere i problemi della politica.
Alle nostre orecchie questa osservazione è suonata come un rimprovero, al quale abbiamo potuto rispondere soltanto così: è vero, non dovrebbe essere suo compito, ma in certi angoli bui è l'unica soluzione che rimane ai cittadini.
Tant’è che, oltre alla segnalazione, integrata successivamente da ulteriori osservazioni, del comitato NoBiomasseGO, altri goriziani hanno consegnato a titolo personale un ulteriore esposto.

L’insediamento del nuovo sindaco di Gorizia non costituisce un’archiviazione della questione. Piaccia o meno, le responsabilità politiche sono un’eredità cui non si può rinunciare, esattamente come non sono rinunciabili i diritti di tutti a vivere in  un ambiente salubre, sicuro e non degradato/svenduto dal punto di vista urbanistico.

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