venerdì 3 novembre 2017

MUORE UN ALBERO, DIVENTA UNA SCULTURA. A PALAZZO LANTIERI DI GORIZIA

La morte del grande cedro di Palazzo Lantieri, storica dimora goriziana, è stata vissuta come un lutto dai proprietari. Che hanno trovato il modo di metabolizzare la perdita grazie all'intervento dello scultore Gianpietro Carlesso.


di Martina Luciani


E' stato inaugurata, con un momento di grande intensità e molta attenzione da parte degli esperti e degli "addetti ai lavori", la nuova installazione dell'artista Gianpietro Carlesso, che ha realizzato, per così dire, il passaggio a nuova vita del cedro del Libano del parco di Palazzo Lantieri: creare un'opera dal tronco ormai privo di vita,  ha consentito di riproporre, con le forme dell'arte e con la sensibilità dell'artista, l'energia biologica, e non solo, del vecchio albero. 
Un grande e bellissimo albero, sconfitto dall'attacco dell'Armillaria, nonostante tutte le cure e le attenzioni per preservarlo.  Chi soprattutto non si dava pace per l'inarrestabile deperire del cedro era Carolina Levetzow Lantieri, che di  fronte alla soluzione finale, cioè l'abbattimento, ha accolto con entusiasmo la proposta di uno scultore per conservare l'essenza del guardiano del parco, il suo ruolo nell'armonia, visibile e invisibile, del contesto,  la sua presenza solenne e benigna nel corso di tantissimi anni.
Si chiama "Slancio vitale" l'opera realizzata dall'artista, bolzanino di nascita e cormonese di adozione, che ora svetta nel prato e che va ad aggiungersi alle installazioni di arte contemporanea già presenti a Palazzo Lantieri, tra le quali quella di Jannis Kounellis nella Torre sopra la Porta Oriente, e quella di Michelnagelo Pistoletto, sul soffitto del salone dei ricevimenti.

All'inaugurazione ha partecipato anche il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, accompagnato dall'assessore alla cultura Fabrizio Oreti, che  ha così avuto modo di verificare personalmente come si possa concretizzare l'ipotesi di adottare un intervento simile per risolvere la questione dei tristissimi monconi dei tre cedri morti nel parco del Comune, che troneggiano spettrali, a quanto pare a causa di un "blocco" al loro abbattimento stabilito dalla Sopraintendenza.

L'arte contemporanea, insomma, nonostante le diffidenze manifestate dall'Amministrazione in altre recenti circostanze, ha gli strumenti concettuali e tecnici per dare un senso, e un decoro, ad una situazione che, seppur priva dei risvolti emotivi che hanno dato l'imprinting all'opera creata da Carlesso a Palazzo Lantieri, affligge in maniera pesantemente negativa l'estetica del parco del Comune.


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